Translate

domenica 4 novembre 2012

Gonfiare il curriculum

Un paio di mesi fa, uscii un concorso di lavoro. La posizione vacante corrispondeva perfettamente al mio titolo di studio e alle mie esperienze lavorative pregresse. Di tutti i requisiti mi mancava solo la perfetta padronanza della lingua tedesca. Sono sincera, ero più che tentata di dare " una passata di rossetto " alle mie conoscenze linguistiche ma una mia amica, responsabile delle risorse umane presso un'importante multinazionale della mia città, mi fece desistere dal farlo in quanto, a parer suo, in un ipotetico colloquio conoscitivo le mie lacune sarebbero venute a galla. Mi raccontò di persone che si spacciavano per hacker quando in realtà non sapevano manco accendere un computer, o di gente che diceva di saper parlare in cinese ma in realtà non aveva la più pallida idea di dove fosse la Cina. Mi disse che i selezionatori non sono dei cretini e che prima di assumerti testano le tue capacità. Le credetti e inviai il mio cv così com'era. Naturalmente non fui chiamata nemmeno per un colloquio conoscitivo.


Dopo un paio di mesi da quell'esperienza, scovo un annuncio di lavoro molto allettante che corrisponde perfettamente alle mie aspirazioni professionali. Ho tutti i requisiti, tutti eccetto un piccolo, insignificante particolare ... il mio tedesco fa schifo. Sempre il solito problema : il tedesco! 
Il mio primo amore era tedesco, berlinese DOC, e nemmeno lui è riuscito a farmi appassionare alla lingua. Ho fatto il liceo linguistico ma nisba ...  sarò una tardona ma sta di fatto che ci ho rinunciato, non c'è nulla da fare affinché io apprenda questa lingua.
Questa volta però non intendo scoraggiarmi . Ho deciso di non dar retta all'amica " distruttrice d'entusiasmi " e di affidarmi al mio intuito, tutto femminile. Vogliono il tedesco? E tedesco sia! Sul curriculum, alla voce " conoscenze linguistiche " metto : italiano ( madrelingua), francese ( ottime conoscenze della lingua scritta e parlata ), inglese ( buone/ottime conoscenze della lingua parlata, buone conoscenze della lingua scritta) e, dopo qualche secondo d'incertezza, TEDESCO : BUONE CONOSCENZE DELLA LINGUA SCRITTA E PARLATA e così sia, Amen! 
Dopo sei giorni vengo chiamata per un colloquio. Passata l'euforia iniziale inizio a sentirmi a disagio, la mia vocina interiore non sta zitta, continua a ripetermi che me la sono cercata, che sicuramente mi testeranno, eddai è palese. D'altronde però avevo solo due possibilità : richiamare e dire che non ero più interessata alla posizione o giocarmi il tutto per tutto. Ho scelto la seconda alternativa.

Il 25 ottobre 2012, con cinque minuti d'anticipo mi presento nella la tana del lupo ( la metafora dovrebbe descrivere il mio stato d'animo). La segretaria mi fa accomodare in una sala d'aspetto. 
Sono a disagio, so che mi beccheranno, me lo sento. Mi do della cretina e per un nanosecondo penso seriamente di darmela a gambe quando ecco che arriva la selezionatrice. Annuncia il mio cognome con un accento vagamente familiare, che sia tedesca? 
Entro nell'ufficio dove si svolgerà il colloquio, c'è la biondona con l'accento tedesco e due uomini incravattati. La selezionatrice si presenta e, oh merda, ha il cognome tedesco. Mi sento mancare la terra sotto i piedi, vaglio l'ipotesi di fuggire ma poi torno in me, sarebbe persino peggio di ammettere candidamente di non sapere  una cippa di quella maledetta lingua. Mi accomodo, sono tesissima e con la richiesta : " Können wir auf deutsch sprechen ( e non sono sicurissima che si dica così ) mi sento m.o.r.i.r.e ! Che cosa dovevo rispondere? Ok, probabilmente avrei dovuto dire di no, ma in quel momento non ci ho pensato e mi sono sentita rispondere : " Ja, ja , natürlich ", con tanto di sorriso a 32 denti appena sbiancati dal laser. CAZZO, CAZZO CAZZO!
La bionda è partita in quinta, ogni tanto capisco una parola qua e là e cerco disperatamente di mettere insieme una frase nel mentre,con aria intelligente, annuisco e mormoro " mmh, mmh ", tanto per lasciar intendere che la capisco. Ad un certo punto smette di parlare, mi ha fatto una domanda. Merda, mi ha chiesto qualcosa e naturalmente non ho capito un cribbio di tutto ciò che ha detto! 
Tiro fuori tutto il fascino di cui dispongo, quello che da bambina me la faceva passare liscia e che da adulta uso nei casi d'emergenza (tipo quando ho sfondato l'auto nuovissima di mio marito ) e rispondo con qualcosa del genere  : " Mi sa che devo riprendere il tedesco ", sorrisino idiota. 
I selezionatori si guardano, poi mi scrutano e infine posano gli occhi sul mio cv, messo il bella vista sul tavolo di mogano : " Ma qui c'è scritto che ...." Eccheppalle, so che cosa c'è scritto, l'ho stilato io!
Mi giustifico dicendo che ero convinta di conoscerlo meglio ma evidentemente negli anni l'ho dimenticato. Il mio professore di latino direbbe : " arrampicatio vetratio " .
I due uomini non sanno l'italiano perciò finiamo, o meglio iniziamo, il colloquio in francese.

Mi è andata bene perché nonostante la mia disonestà, si sono dimostrati gentili e comprensivi. Ho fatto perdere loro del tempo prezioso, potevano sbattermi fuori a calci in culo, invece mi hanno spiegato perché il candidato ideale dovrebbe avere una buona padronanza delle tre lingue nazionali : come segretaria di direzione presso il Tribunale Penale, si è a contatto con persone provenienti da tutta la Confederazione e la conoscenza delle lingue è indispensabile.

Naturalmente l' esito è stato : SFANCULATA ma questo è abbastanza ovvio ;-)

Morale : non voglio fare la distruttrice d'entusiasmi ma la mia amica aveva ragione. I selezionatori ti testano, sappiate che se barerete molto probabilmente verrete beccati e poi, convivere con la paura di essere scoperti ... be' non è il massimo.