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sabato 14 luglio 2012

Il primo giorno senza fumo

Lunedì 09 luglio 2012 è stato il mio primo giorno senza sigarette. Sarò sincera, il mio primo giorno d' astinenza non si è differenziato molto dai miei precedenti tentativi, né dal punto di vista psicologico né tantomeno da quello fisico. Avevo voglia di una sigaretta, punto.
Quel pomeriggio ho incontrato la mia vicina di casa e con poca convinzione le ho sussurrato di aver smesso di fumare. Non so perché glielo abbia detto, probabilmente perché avevo bisogno di qualcuno che credesse in me, e quel qualcuno doveva per forza essere una presona che non mi conoscesse troppo bene. Sì, le persone a me care hanno smesso di darmi fiducia più o meno al ventesimo tentativo fallito. Le posso capire, annunciare a gran voce  " ho smesso di fumare " la sera precedente, e ricominciare il mattino seguente ... be', come dar loro torto ?
La mia vicina queste cose non le sa. In effetti era sinceramente esterrefatta, tant'è che mi ha stampato un foglietto atto ad incentivare la mia - vacillante - forza  di volontà. L'ho appeso all' albo in cucina e lo leggo ad alta voce tutte le sere. Inoltre mi ha detto che avrebbe smesso a tambur battente pure lei. Qui le opzioni sono due : 

1) Smettere di fumare assieme a qualcuno comporta svariati vantaggi
2) C'è una remota ( ? ) possibilità che si sia detta che se ce la fa una smidollata come me, ce la può fare chiunque. Voglio credere che l' abbia fatto per l' ipotesi numero 1.

In serata ho riletto il libro di Allen Carr " È facile smettere di fumare se sai come farlo ", dei suoi consigli, quelli che mi sono rimasti più impressi sono  :

 1) Non fumando non rinuncio proprio a nulla. Ok, su questo punto non sono ancora convintissima
 2) Non fumando non sono più schiava di un rotolino bianco. Quanto è vero ! La cosa più brutta della mia amicizia con le " bionde ", è trovarsi in tarda serata senza più sigarette o doverle razionare per farle durare il più a lungo possibile ... è tremendo!
 3) Le sigarette di " diamante ", quelle buonissime, in realtà placano solo l' astinenza. Le sigarette hanno tutte lo stesso sapore ma quelle che ci godiamo veramente, sono quelle fumate dopo un periodo più o meno lungo di astinenza. Il ragionamento in effetti può quadrare.
4) Dire sì a una sigaretta equivale a dire di sì a un milione di sigarette. Per il momento non ho intenzione di " sfumacchiare " anche perché la causa numero 1 dei miei fallimenti è stata proprio questa

A suddetti pareri ne ho aggiunti altri dettatomi dalla mia - purtroppo - esimia esperienza :

1) Usare le gomme alla nicotina. Senza avrei ricominciato dopo un'ora. Aiutano molto ad ammansire le crisi d'astinenza.
2) Non riesco a dire " mai più ". Mi viene l' ansia, di conseguenza preferisco dirmi che non ho voglia di fumare, non lo voglio fare. Se lo volessi nessuno me lo vieterebbe, potrei uscire immediatamente ad acquistare un pacchetto di Kent, chi me lo impedirebbe? Posso fumare ma non voglio farlo. Così mi piace di più, l'irreversibile mi mette l' angoscia.
3) Pensare alle sigarette fumate negli ultimi giorni. Sono arrivata a sfiorare la quarantina, andavo a letto nauseata dal tanto che fumavo e il mattino, la prima cosa che facevo, era accendermi una " paglia ". CHE SCHIFO
4) Pensare ai soldi risparmiati. Facendo una media di 30 sigarette al giorno ( a volte anche 35) per 7,90.- chf  il pacchetto, arrivavo a spendere 355 franchi al mese. Un leasing per un' automobile carina, una borsetta di Louis Vuitton ogni quattro mesi, una vacanza con i fiocchi una volta all' anno. Ci sono un'infinità di cose più gratificanti delle sigarette.
5) Le sigarette causano una marea di malattie. E io non voglio ammalarmi, io amo la vita
6) Le sigarette fanno venire le rughe e causano la cellulite. Voglio rughe e cellulite? Ovviamente no!

7 ) LO VOGLIO FARE PER MIO FIGLIO, GLIELO DEVO

Sta di fatto che il primo giorno è passato, e non è stata nemmeno così tragica


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